Georgette Polizzi racconta il suo passato ed anche la scoperta di non poter avere figli

venerdì, 15/11/2019 12:00 da ludo_92 Commenti disabilitati su Georgette Polizzi racconta il suo passato ed anche la scoperta di non poter avere figli

In questo articolo di oggi la protagonista principale è Georgette Polizzi, moglie di Davide Tresse.

Sappiamo tutti che Goergette, nonostante ha scoperto la malattia, ogni giorno combatte sempre e si dedica molto al lavoro.

Ha deciso di raccontarsi al programma “Seconda Vita” di Gabriele Parpiglia. Ecco le sue parole :

“…Sono nata a Vicenza e ho un passato terrificante. Da piccolina vivevo con mia mamma, che era una donna malata. Aveva un disturbo mentale, aveva avuto un’infanzia difficile, violenta, piena di abusi, finché mia madre è mancata. Ha avuto una morte terribile, causata da altre persone. E’ stato il suo compagno. Ha commesso questa violenza, io avevo 16 anni. Al cimitero non vado mai, preferisco pensarla in cielo, piuttosto che sotto terra. Mi ricordo quel giorno. Nella notte avevo ricevuto delle chiamate di mia madre che mi insultava perché lei aveva questo sdoppiamento della personalità, ma io ero abituata a questo, però sentivo che c’era qualcosa di strano in casa. Il giorno dopo l’ho richiamata, ma mi ha risposto il compagno di mia madre dicendomi che stava dormendo, il giorno dopo l’ho richiamata ancora. Io chiamavo, lui diceva sempre che dormiva. Finché una notte mi chiama, erano le due, mi dice “chiama l’ambulanza: tua madre non sta bene”, era morta da tre giorni. Quindi lui ha vissuto per tre giorni in quella casa con mia mamma, e quando sono tornata in quella casa era una cosa terribile. Quello che lui ha fatto a mia madre è stato terribile. E’ stato uno shock, il sangue era in ogni dove, è stato scioccante. Lui? Gli hanno fatto un fermo, due giorni dopo è sparito e non si sa dove sia ancora oggi. Io ero troppo grande per essere adottata, ma troppo piccola per rimanere da sola e quindi sono andata in affido. Sono cresciuta in fretta. Fino alla morte di mia madre io ero convinta che lui fosse morto e invece ho scoperto tre anni fa che lui c’è, esiste. Sapere che c’è un uomo che ha una figlia e non gliene frega niente non è bello. Se lui veramente volesse Georgette Polizzi la trova. Mia madre mi ha mentito per tutelarmi. Negli anni 80 una donna bianca con una bimba di colore non era ben vista. Da piccola mi tiravano i sassi in testa. Le persone e gli amici che mi venivano a trovare anziché darmi forza piangevano. Io ricordo di aver sentito i medici parlare, in corridoio, e da loro ho sentito pronunciare la parola SLA. In quel momento ho pensato al suicidio, te lo giuro, mi sarei voluta ammazzare. La SLA è una malattia bastardissima perché va a colpire il sistema nervoso e puoi avere delle ricadute sempre. Può essere che anche io mi ritrovi nuovamente in quella situazione, e vivo sempre con la paura che possa succedere, perché potrebbe succedere. La mia è una malattia che ti fa tremare le mani quando sei sotto stress, è una malattia che ti lascia il segno. Io ho recuperato tutto il mio corpo ma le mie mani non le sento, non sento nulla, sento il nulla cosmico. Se tocco il viso del mio compagno non sento se lui ha la barba, non sento niente. Poi i dottori sono arrivati da me con una carrozzina. Ho sofferto tanto, non per me ma per Davide. Non avrei mai accettato di fargli passare un’intera vita così. Ricordo di quando siamo usciti dall’ospedale, con lui che spingeva la mia carrozzina. Inizialmente mi ha accudita lui, mi lavava lui. L’idea che avrei potuto fargli passare un’intera vita così mi uccide ancora adesso. Sempre nel percorso della mia vita ho avuto una malattia che mi ha portato un’infezione che mi ha portato alla rimozione delle tube, e quindi per avere un figlio dovrei fare una fecondazione assistita, ma con la mia malattia non è compatibile. Questa cosa devo ancora elaborarla. Con Pamela? Non ce l’ho solo con lei, ma anche con me stessa. Ancora una volta ho creduto negli altri, ho dato il mio lavoro e la mia vita ancora una volta. Stavo con uno che giocava a calcio, ora allena. Io bella ragazza, facevo la ballerina, insomma un cliché. Lui mi ha detto che metteva il 50% per l’apertura del mio negozio, poi ha messo incinta la mia migliore amica. Lei ha preso tutta la mia vita, la nostra casa, il mio negozio. Ho aperto una partita IVA, ho aperto il mio primo marchio. Io realizzavo tutte le mie t-shirt sporche di caffè, vino, sigarette e andava bene. Arrivano dei ragazzi di Verona e mi dicono che possono realizzare un e-commerce per farmi vendere, peccato che poi il marchio se lo sono registrato loro e arrivederci e grazie. Di nuovo a zero, senza soldi, senza niente. Ricomincio da questa linea di smoking, che per me è l’abito per eccellenza dell’eleganza, e inizio a distruggerlo, sporcarlo, e lo vendo. Lì ho fatto il boom, un sacco di negozi importanti d’Italia si sono avvicinati, ma è finita male anche questa. Si è avvicinata una persona che sosteneva di essere un imprenditore importante e che avrebbe poi potuto aiutarmi a fare un percorso importante. Parto poi per un programma televisivo, Temptation Island, e scopro che anche questa persona si è registrata il mio marchio. E’ grazie a Davide che adesso porto avanti il mio sogno. Lui mi ha detto che ce la potevo fare, che avevo le carte giuste per farlo. Mi dice “ho un posto, te lo faccio vedere, magari di lì puoi ripartire”, e siamo venuti qui dove siamo adesso. Era tutto sporco, c’era di tutto. Mi sono seduta e mi sono messa a piangere. Ho preso una scopa e ho iniziato a spazzare, spazzare e in esattamente otto giorni avevo rimesso a nuovo la parte sotto….”

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