Martina Grado racconta : “Giacomo Czerny, voglio portarti nella mia città e…”

venerdì, 30/04/2021 13:42 da ludo_92 Commenti disabilitati su Martina Grado racconta : “Giacomo Czerny, voglio portarti nella mia città e…”

In questo articolo di oggi la protagonista principale è Martina Grado, corteggiatrice di Uomini e Donne del tronista Giacomo Czerny.

Ormai siamo quasi agli sgoccioli e la scelta sarà tra Martina e Carolina Ronca. Secondo voi chi sceglierà?

Esterna dopo esterna, si sono conosciuti nel migliore dei modi, si sono avvicinati, baciati e qualche volta hanno anche discusso.

Intanto Martina, al magazine di Uomini e Donne, racconta :

Emotivamente mi sento come se fossi sulle montagne russe: un attimo prima sono in alto, poi in basso. Ci sono delle volte in cui vorrei scendere dalla giostra, altre in cui vorrei andasse più forte, ma senza ombra di dubbio mi sento molto fortunata. Quando torno a casa mi viene naturale desiderare Giacomo nel mio quotidiano e, per me che sono single da tanto, é strano. Questa idea di coppia cresce di pari passo con la complicità e la chimica che ci sono tra noi. Giacomo si é scalfito in ogni cosa che faccio. Vorrei frenare tutto questo, ma non ci riesco, perché spesso ho la testa altrove quando non dovrei. Penso che se fossimo insieme affronterei tutto con più lucidità, affidandomi alla consapevolezza di averlo accanto. Cosa provo per lui? Per lui provo… Basta come risposta? L’amore vero lo voglio liberare solo quando sarà condiviso. Per ora dico che ho tolto la cintura di sicurezza a tutte le emozioni, però inizia a “tirare” e non so quanto può reggere. Da quando abbiamo trovato il nostro punto di incontro, comprendendo i nostri modi di pensare e di approcciarci, siamo riusciti a toglierci i dubbi e lasciarci andare spontaneamente a una complicità fortissima. Ridiamo tanto, e per me ridere é una delle basi per la riuscita di un rapporto. Finalmente sono riuscita a sciogliermi, ora sono più affettuosa e fisica. Quando non mi sentivo compresa mi irrigidivo, ora invece il contatto fisico é disinvolto e molto forte. Credo in quello che si sta creando tra di noi e voglio farglielo capire a tutti i costi. Di lui mi stanno conquistando la sua introspezione, una grande capacità di analisi che mi colpisce, il fatto che sappia farsi valere e difenda i suoi pensieri, la sua apertura al dialogo e quella ricerca della leggerezza che gli appartiene. E poi più lo guardo, più mi piace. C’é stato un periodo, all’inizio, dove non sapevo stare da sola. Appena concludevo una relazione ne dovevo trovare subito un‘altra. lo non mi bastavo mai. Poi sono rimasta sola per tanto tempo, finché non ho riniziato a buttarmi in qualche relazione, ma erano storie apatiche. La testa andava bene, ma il sentimento non aveva mai quello scossone che cercavo. Da quel momento sono tornata a stare da sola, perché piuttosto che provare cose leggere, ho preferito aspettare che arrivasse qualcosa di forte. Per una serie di circostanze, sono dovuta crescere un po’ prima. Ciò non fa di me una donna vissuta, anzi: ho molti pezzi arretrati che mi rendono ancora immatura. Mi sono accollata più responsabilità di quelle che avrei dovuto gestire, e ho vestito dei panni che non erano i miei quelli di una ragazza ma di tutt’altro spessore. E questo mi ha portato a sprofondare in un periodo psicologicamente difficile, in cui faticavo a riconoscermi e ritrovarmi. All’inizio l’hanno presa bene, soprattutto perché la vedevano come una possibilità per prendermi del tempo solo per me stessa, senza pensare a nient’altro. A oggi non mi confronto molto con loro su questa avventura, perché non sono solita farlo. Sto cercando di imparare a parlargli di emozioni, sentimenti, di quello che mi succede, ma a piccoli passi perché è qualcosa di nuovo. Mia madre, quando mi vede star male o arrabbiarmi, a volte vorrebbe che mollassi tutto; ma non sarà sicuramente questo a frenarmi. A casa mia, ma sarebbe scontato. Ho appena preso un nuovo appartamento e mi servirebbe proprio un uomo ad aiutarmi con i lavori. Mi piacerebbe portarlo sulle Mura Veneziane della mia città, Bergamo, che cingono la Citta Alta: sederci li, prenderci due birre e goderci il tempo insieme. Vorrei potesse conoscere le mie parti e che fosse lui a portarmi nei suoi luoghi, per farmi scoprire ciò che lo ha circondato fino a oggi e che io non ho potuto vedere. Un amore folle che cambia di giorno in giorno, ed é in continua evoluzione. Vedo due persone determinate a portare avanti le proprie ambizioni personali, ma partecipi in quelle dell’altro. Immagino due caratteri volti allo scontro, ma solo per costruire e non per distruggere; due persone pronte all’ascolto, alla comprensione, al supporto, che nel contempo vanno a tutta velocità e sono alla ricerca continua di stimoli. Fuori, credo saremmo complici e complementari. Giacomo sa che, da dove vivo, in questo momento non sarei disposta a spostarmi. Ho appena preso casa, ho una realtà lavorativa nella mia città ben consolidata, mentre lui ha un lavoro che potrebbe gestire un po’ ovunque. Se non dovessimo decidere per una convivenza da subito, sono sicura che ci sarà la volontà da parte di entrambi di fare avanti e indietro senza problemi. Quando si ama certe cose non pesano, ma vengono naturali. Nessun rimpianto né rimorso. Ho fatto tutto di pancia, con i miei tempi, perciò non ho nulla da recriminarmi. Da fuori mi sarei detta di versare un po’ meno lacrime, ma per assurdo non sono una che piange facilmente, quindi mi fa anche piacere vedere che qui ho scoperto lati di me un po’ diversi. Questa esperienza mi ha aiutato a smussare alcuni lati del mio carattere che dovevo limare, ad avere pazienza, a contare fino a dieci prima di parlare. Se non dovesse essere, testa alta lo stesso, nonostante le lacrime. Mi auguro che Giacomo possa vedere ciò che vedo io, sia con il cuore che con la mente. Mi auguro che non mi lasci andare, ma anzi si lasci andare a un “noi””.

E voi cosa ne pensate delle sue parole? A voi i commenti.

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