Le corna stanno bene su tutto: cosa ne pensa J.K del libro cul di Giulia De Lellis?

venerdì, 27/09/2019 19:25 da talpa 1 commento »

In questo articolo vi propongo una recensione lampo del libro cult di Giulia De Lellis “Le corna stanno bene su tutto, ma io stavo meglio senza”, letto in poco più di un’ora, durante le pause dallo studio (ah poi l’esame è andato bene, quindi Giulia De Lellis può essere almeno considerata assolta dall’accusa che la vedeva coinvolta in un processo di scioglimento immediato dei neuroni, innescato solo con il contatto visivo). Parto dal presupposto (che sei un grandissimo…? NO) che io non ho assolutamente nulla contro l’uscita di questo libro e che sono a favore di ogni forma di libertà espressiva, d’altronde, spesso, ma non sempre, le pseudo influencer che hanno aspramente criticato l’idea di Giulia, sono le prime a partorire cazzate che in un mio mondo ideale, rappresenterebbero dei perfetti capi d’imputazione, ma vabbè.

Detto questo, devo dire che la sostanza del libro mi ha un po’ delusa. Dico questo, perché di base, un po’ per intuito, un po’ per affetto nei confronti della ormai ex coppia “Damellis”, quello che è successo tra i due, lo avevamo capito già. Sapevamo che la causa della rottura era da riscontrare in alcuni errori di lui. Sapevamo che lei aveva preferito non parlare di quanto accaduto per non sminuire agli occhi di tutti la figura di Andrea e sapevamo pure che a consolarla c’erano le amiche storiche di Verona. Siamo stalker noi, con chi pensava di avere a che fare? Quindi il motivo per cui attendavamo con ansia questo pilastro della letteratura italiana (lo scrivo non per sminuire Giulia, ma perché adoro immaginare i suoi oppositori, con le mani nei capelli quando sentono parlare del libro in termini positivi. Tipo quando gratti la lavagna con le unghie) era perché eravamo assetati di dettagli. Desideravamo comprendere tutti quei passaggi che ci mancavano e che onestamente continuano a mancarci e che anzi, ci risultano ancora più ingarbugliati, ma procediamo con calma. La vicenda parte con lei che scopre di avere le corna (uh Gesù, tu ma tu che dic? Eh), per tre giorni non si cambia le mutande, non mangia, spacca la PlayStation del povero Andrea, e comincia a procurarsi, prima del tempo, i “chiapparielli” (termine per usato per indicare i più comuni “così”) per coprire i numeri delle cartelle per la tombola a Natale, rigorosamente ricavati dalle camicie di Damante. Che poi ora capisco perché la Canessa si è impossessata della felpa di Andrea e non gliela vuole restituire. Sarà un pezzo unico del suo guardaroba raso al suolo. Comunque, dopo aver letto le prime pagine introspettive dello stato d’animo di Giulia, che da donna tradita, comincia a rivedere il suo concetto d’amore, comincia la parte ganza. O meglio, sarebbe dovuta cominciare. Insomma veniamo a sapere che Damante torna dal viaggio di lavoro, morto di paura, consapevole che al suo ritorno avrebbe dovuto fare i conti con la realtà, ignaro di aver perso la metà dei suoi averi, e cosa leggiamo? Che non la caga di pezza. Ma come? Tu hai distrutto i sogni d’amore di mezza Italia, illudendoci che avendola trovata pure tu la tua Giulietta, allora le favole potevano esistere (sto scherzando eh) e che fai? Non ti presenti un attimo sotto casa sua, non le chiedi scusa, non le chiedi i danni per la Play, niente! Quando leggevo questi passaggi pensavo, vabbè ora cambia tutto, ora di sicuro la descrizione ci sembra più chiara e invece niente. Arriva il momento del confronto e più di riportare poche battute, Giulia non fa. Ma come? Ma cosa? Ma che si fa così? Ci si comporta così? Noi ,mia cara Giulia, abbiamo voluto leggere il libro perché volevamo sapere che cosa vi siete detti, in che modo vi siete picchiati, quali erano i nomi di quelle con cui lui ti ha tradita, per guardarle in faccia ste tipe riuscite e tu che fai? Ci liquidi con la frase “la curiosità è donna, ma certe cose devo tenermele per me?” E poi ci racconti che è venuto? Ma poi in che modo? Tipo coniglio che si affloscia dopo l’amplesso ma che schifo è? Cioè lo guardo pure con occhi diversi ora. Comunque, il trash continua, e nel giorno del loro anniversario, dopo che i due non si sentivano da un po’, lui, secondo le descrizioni di Giulia, cosa pensa di fare? Di portargli una torta! Classico. Io già me lo immagino in pasticceria al telefono con Giulia:”Amore, lo so che ti ho cornificata, ma la torta la vuoi oreo o pan di stelle?” Eh vabbè, è già epico così. Ma poi, furbo Damante, che si presenta a casa con la torta. Lo sapeva che se saliva da lei con quel cazzo di toast e avocado, Giulia ne prendeva uno intero e glielo infilava da qualche parte, così che il seguente “Grandi raga buon giorno”, gli veniva fuori con la voce di Chicco d’Oliva. La scena seguente, però, è ancora più ricca di espressioni da “mah”. Sì perché, mentre mangiano la torta, incominciano a strusciarsi sotto al tavolo e improvvisamente vengono catapultati in un’altra realtà. Si ricordano di essere Christian ed Anastasia che avvinti in un gioco di seduzione sconvolgente, alla fine si ritrovano a letto (e senza nemmeno aver finito la torta! Bravo Andrea, ci sei riuscito a non permetterle di mangiare ancora una volta). L’epilogo dell’incontro la conosciamo tutti, con lui che prima viene e poi è costretto ad andarsene perché lei, con 183838 giorni che non si lavava, aveva deciso che proprio in quel momento aveva bisogno della doccia. Ah, la prossima volta che le sento dire che bisogna avere una beauty routine, combino un macello. Ad ogni modo, Damante se ne va da casa di Giulia e da quel momento non si capisce più niente. Si legge di una Giulia che fa chiodo schiaccia chiodo, si legge di loro due che si incontrano nei locali ma si salutano appena. Poi stanno di nuovo insieme, ma lei ci ritorna con la morte nel cuore, perché sebbene sia felice, allo stesso tempo, quando cammina tra la gente, non può far a meno di sentirsi Maleficent al battesimo di Aurora, quando passa tra la folla e tutti le osservano sconvolti le corna, eppure in quel caso si parla di Angelina Jolie. Conclusione? Si lasciano con frasi struggenti e con sto cazzo di “tu sai”. Sì, Giulia, tu sai, Andrea sa, voi sapete, ma che cazz, avess’m volut sapè pure nuie, ma vabbè, fa lo stesso. In definitiva, come voto do 6 al libro, perché, tralasciando l’episodio dell’anniversario che è stato più o meno inedito, tutte le cose che volevo sapere, non le ho sapute, ma ho solo altre domande sull’evoluzione della loro “non- storia”. Voi invece cosa ne pensate?

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  1. giorgiabg il 27/09/2019 22:32

    (blaa) (blaa) (Y)

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